La mistica calabrese non era una medium. Infatti ella non invocava i defunti chiedendo loro di venire da lei, le anime dei morti le comparivano non per sua decisione né per sua volontà, ma per volontà delle anime stesse grazie al permesso divino.
Nonostante Natuzza non poteva vedere tutte le
anime di cui si chiedevano notizie o da cui si chiedevano messaggi, ella
riceveva informazioni dal suo angelo custode se tali anime avessero bisogno di
preghiere o Messe di suffragio.
La missione che questa donna ha ricevuto da
Dio è stata certamente quella di consolare le persone che a lei si affidavano,
ferite da un lutto, ma anche di risvegliare e rafforzare nei cristiani la fede
nella sopravvivenza dell’anima dopo la morte.
La vita non si ferma a questo mondo, la vita
va oltre e prosegue dopo la morte. Per questo motivo è bene prepararsi per l’incontro
con Dio e supportare con le proprie preghiere coloro che hanno già oltrepassato
la soglia della morte terrena.
Coloro che erano in Purgatorio, infatti,
facevano richiesta di orazioni, elemosine, suffragi e soprattutto sante Messe
affinché fossero abbreviate loro le pene.
A proposito di questo argomento riporto la
testimonianza tratta dal libro di don Marcello Stanzione: “ Suor Bianca Cordiano delle Missionarie del
Catechismo, dichiara: << Ho chiesto molte volte a Natuzza dei miei
parenti defunti. Quando le ho domandato di mia madre mi ha detto subito con
un’espressione di gioia: “E’ in Paradiso! Era una santa donna!” Quando le
domandai di mio padre mi disse: “La prossima volta che venite vi darò la
risposta.” Quando la rividi Natuzza mi disse: “Il 7 ottobre fate celebrare una
Messa per vostro padre perché salirà in Paradiso!” Rimasi profondamente colpita
dalle sue parole perché il 7 ottobre è la festa della Madonna del Rosario e mio
padre si chiamava Rosario. Natuzza non conosceva il nome di mio padre!”>>.
Un’ altra testimonianza interessante è quella
del prof. Antonio Granata, docente all’Università di Cosenza, che racconta di
essere venuto a conoscenza, tramite Natuzza, che due sue zie avevano bisogno di
preghiere perché erano in Purgatorio. Mediante l’indulgenza plenaria ottenuta
visitando la Porziuncola di Assisi e quella concessa il giorno di tutti i santi
(I° novembre), seppe da Natuzza che le sue zie salirono al Paradiso.
Tra gli insegnamenti sul Purgatorio e sulle
anime purganti lasciatici da Natuzza mi colpiscono molto quelli relativi al
suffragio per i nostri defunti.
Le anime del Purgatorio possono essere
suffragate da uomini vivi, ma non dalle anime dei defunti, nemmeno da quelle
del Paradiso; soltanto la Madonna può aiutarle.
Durante
la celebrazione della Santa Messa molte anime si affollano all’interno delle
chiese, aspettando come mendicanti la preghiera del sacerdote a loro vantaggio.
Non dimentichiamoci di pregare per i nostri
cari defunti e per tutte le anime del purgatorio, specialmente quelle più
abbandonate.
Giuditta
Fonte: Marcello Stanzione, Natuzza Evolo e
le anime del Purgatorio, Ed. Segno
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E' cosa santa pregare per le Sante Anime del Purgatorio perché,con questo,le aiutiamo ad uscire in anticipo da quel carcere dove sono.Loro,d'altro canto,riconoscenti,ci aiuteranno con le loro preghiere ottenendoci grandi grazie spirituali e materiali.
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